Prebiotici e probiotici nella dieta dei cavalli

Senza dubbio uno degli obbiettivi fondamentali da tenere a mente nella predisposizione della dieta per cavalli di qualsivoglia età, sesso o intensità di lavoro, è il mantenimento di un equilibrio fisiologico del cosiddetto microbiota.
Cos’è il microbiota? Il microbiota non è altro che l’insieme della popolazione simbiotica costituita da batteri, funghi e protozoi presente nel tratto gastrointestinale, principalmente nel cieco. Il microbiota è quindi un complesso e mutevole ecosistema interdipendente con l’organismo ospite, il quale per sua natura è in grado di influenzare la salute del cavallo e da questi esserne influenzato a sua volta.
La semplice variazione dei rapporti fra i diversi comparti dei nutrienti della dieta, proteine, carboidrati, lipidi e fibra, già di per sé influenza la composizione del microbiota.
Tuttavia già da molti anni gli scienziati hanno individuato degli additivi particolarmente efficaci per ottimizzare la flora intestinale. Stiamo parlando di probiotici e prebiotici.

PROBIOTICI: cosa sono e a cosa servono
Esistono parecchie definizioni per i probiotici, tuttavia probabilmente la migliore è quella della FAO (2008) la quale dice: ”si definiscono probiotici, degli organismi viventi, i quali somministrati per via orale a concentrazioni adeguate, forniscono dei benefici effetti indipendentemente dal loro mero valore nutritivo”.
In commercio esistono molte tipologie di organismi qualificabili come probiotici, alcuni sono lieviti (cioè un tipo di funghi) altri sono lattobacilli (cioè un tipo di batteri) tuttavia, sicuramente fra tutti domina per diffusione in tutti gli ambiti della zootecnia, il famosissimo Saccaromices cerevisiae, il quale è un lievito. Non a caso S. cerevisiae è abbondantemente presente nei mangimi prodotti da HorseNutrition.
I probiotici svolgono i loro benefici effetti in diversi modi:

Immunostimolante
Migliorano le difese immunitarie dell’ospite incrementando la barriera intestinale, la risposta anticorpale e la risposta cellulo-mediata.

Effetto antimicrobico
Producono diversi metaboliti i quali sono tossici per vari batteri patogeni.

Aderenza competitiva
I probiotici, competono con alcune specie di batteri patogeni, per gli stessi recettori espressi sulla superficie esterna delle cellule intestinali. In parole semplici, riducono lo spazio di “ancoraggio” e conseguentemente di colonizzazione della mucosa, da parte di batteri potenzialmente pericolosi.

Inibizione delle tossine batteriche
I probiotici interferiscono, sia direttamente che indirettamente, con la produzione di diverse tossine batteriche. Infatti agiscono sia riducendo la produzione delle tossine (inibizione dell’espressione genica), sia limitando l’assorbimento delle tossine legandosi ad esse.

Riduzione dell’accumulo di acido lattico
I probiotici riducono l’accumulo di acido lattico limitando quindi i pericolosi effetti dell’acidificazione del lume ciecale, che a sua volta può provocare laminiti e coliche.
PREBIOTICI: cosa sono e a cosa servono
I prebiotici sono definiti come “componenti non digeribili degli alimenti, i quali influenzano positivamente lo sviluppo e le attività metaboliche di alcuni specifici batteri intestinali”.
Il principio di funzionamento dei prebiotici, non è basato sull’idea di colonizzare il tratto gastroenterico con degli organismi salubri, ma bensì di favorire le condizioni di sviluppo per la parte del microbiota che ci interessa.
Chimicamente i prebiotici sono polisaccaridi (come i betaglucani) o oligosaccaridi (come i frutto-oligosaccaridi, i manno-oligosaccaridi ed i galatto-oligosaccaridi), e in quanto tali, passano del tutto indigeriti nell’intestino tenue del cavallo, ma sono poi rapidamente fermentati, cioè “digeriti”, da parte della flora presente nel grosso intestino (principalmente nel cieco).
I benefici diretti ed indiretti dei probiotici sono svariati e significativi:

  1. Rallentamento del transito del materiale alimentare attraverso il tratto gastrointestinale e rallentamento dell’assorbimento del glucosio
    I betaglucani nel lume intestinale si idratano formando una sorta di gel che rallenta l’avanzamento delle digesta, e soprattutto che riduce la velocità di assorbimento del glucosio. Questa è una proprietà di rimarchevole importanza perché comporta una riduzione dei picchi di glicemia postprandiale la quale a sua volta determina benefici effetti comportamentali (cavalli meno nevrili) e metabolici (secrezione normalizzata dell’insulina).
  2. Immunostimolanti
    I probiotici sono in grado di stimolare l’attività dei macrofagi ed anche di aumentare la produzione di anticorpi. Questi effetti si riverberano nell’efficacia delle azioni dell’organismo volte a contrastare l’aggressione dei patogeni, ma anche nel generico aumento del titolo anticorpale. Infatti, è stato dimostrato che fattrici alimentate con probiotici secernono un colostro più ricco di anticorpi, migliorando quindi lo stato di salute del puledro. Inoltre, poiché secondo alcuni autori, analogamente a quanto avviene negli uomini, esiste una concausa batterica nelle ulcere gastriche degli equini, è verosimile che l’uso dei prebiotici rappresenti un fattore predisponente alla loro guarigione.
  3. Inibitori di batteri patogeni
    I MOS sono anche in grado di inibire la capacità di alcuni batteri gram-negativi, alla cui categoria appartengono molti patogeni come Salmonella spp ed Escherichia coli, di aderire alla mucosa intestinale riducendo quindi le loro possibilità di colonizzazione dell’intestino.

Nei mangimi HorseNutrition vengono aggiunti, in forma concentrata, sia betaglucani che manno-oligosaccaridi (MOS). Sia gli uni che gli altri, vengono estratti dalla parete di S. cerevisiae, ma è interessante notare che i betaglucani sono piuttosto ben rappresentati in diversi alimenti tradizionalmente elettivi nel razionamento dei cavalli, quali avena, orzo e cruscami.

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