La dieta di fattrici gestanti ed in lattazione

Nel mondo dei cavalli, molto spesso si rivolge l’attenzione prevalentemente alla gestione ottimale dei cavalli sportivi, cioè all’ottimizzazione della performance atletica. Tuttavia, il lavoro ben fatto viene sempre da lontano, pertanto in questa newsletter abbiamo deciso di parlare delle piccole accortezze da tenere a mente nell’alimentazione e nella gestione delle fattrici. Per chiarezza espositiva, e anche per enfatizzare alcuni concetti, abbiamo diviso il testo nei due momenti, tra loro fisiologicamente assai differenti, che una fattrice attraversa: gestazione e lattazione. C’è anche un’altra fase, sicuramente molto importante, e vale a dire l’accoppiamento, della quale parleremo però a tempo debito. Ora ci concentriamo sulle fasi di stretta attualità visto il periodo:

Gestazione

La gestazione nei cavalli normalmente dura fra 335 e 345 giorni, cioè circa 11 mesi, tuttavia per i primi 7 mesi i fabbisogni sono praticamente invariati rispetto ad un cavallo che non lavora. In altre parole, le necessità di una fattrice gravida sono praticamente quelle di un cavallo in mantenimento per buona parte della gestazione. Questa considerazione è importante, perché è necessario che le cavalle mantengano il più possibile la stessa condizione corporea che avevano al momento dell’accoppiamento durante l’intero periodo gestazionale, poiché, qualora così non fosse, aumenterebbe la probabilità di insorgenza di pericolose sindromi metaboliche nel delicato periodo in prossimità del parto. Viceversa, nelle fasi finali della gravidanza, vale a dire dall’ottavo all’undicesimo mese di gestazione, analogamente a quanto accade negli altri mammiferi, lo sviluppo fetale accelera notevolmente, per cui conseguentemente aumentano anche significativamente le esigenze nutrizionali della fattrice. Questo implica, sia supportare lo sviluppo somatico del feto aumentando l’apporto di proteine nella dieta (INRA suggerisce di aggiungere proteine nell’ordine di circa 50 g di proteine/capo/die all’ottavo mese fino ad arrivare a circa 200 g di proteine/capo/die all’undicesimo mese), sia apportare maggiore energia, perché il deposito di grasso fetale avviene principalmente in questo periodo. Infine, un’altra piccola accortezza, è assicurarsi che alle fattrici gestanti venga somministrato del selenio, possibilmente ad elevata biodisponibilità, affinché questo possa essere trasferito al feto. Infatti la secrezione di selenio con il latte è molto bassa, pertanto è importante che il futuro puledro costruisca delle riserve di questo importante oligoelemento durante la vita intrauterina, altrimenti si rischia l’insorgenza di miodistrofie carenziali. Al contempo si raccomanda di fare molta attenzione alle quantità di selenio somministrate con la dieta perché per quanto sia importante, è anche un oligoelemento altamente tossico oltre certi dosaggi! HorseNutrition aggiunge a tutti i suoi prodotti selenio in forma inorganica. Inoltre, nel NutriStar, cioè nel mangime dedicato alle fattrici, e in altri prodotti di gamma alta, viene anche aggiunto selenio in forma organica ad elevata biodisponibilità oltre a tutti gli altri micro e macroelementi fondamentali, nonché le giuste quantità di vitamine.

Lattazione

Contrariamente a quanto il senso comune potrebbe suggerire, le cavalle sono delle discrete produttrici di latte. Infatti una fattrice arriva a produrre, al picco di lattazione che avviene attorno alla terza-quarta settimana dal parto, in media 12 – 15 Kg di latte al giorno. La produzione poi si stabilizza attorno a questi livelli nel secondo e terzo mese di lattazione e poi comincia a scendere gradualmente. Considerando che 1 Kg di latte equino, al picco, contiene mediamente 12 g di grasso, 18 g di proteine e un valore complessivo di energia lorda pari a 480 Kcal, va da sé, che con queste produzioni le esigenze nutrizionali di una fattrice in lattazione subiscono un’impennata davvero notevole! Al contempo, l’aumento fortissimo dei fabbisogni, non va di pari passo con l’appetito delle fattrici, il quale incrementa mediamente di 2 – 3 Kg di sostanza secca al giorno cioè di circa il 20 - 25%. Per questo motivo, durante la lattazione è necessario aumentare e concentrare la quantità di energia somministrata con la dieta. Inoltre, malgrado sia assolutamente fisiologico che le fattrici soddisfino parzialmente le loro incrementate necessità alimentari attingendo alle riserve di grasso corporeo, è evidente la necessità di mettere in atto delle strategie di razionamento adeguate, come ad esempio, la somministrazione di alimenti con elevato contenuto in grassi insaturi quali il NutriStar.

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